A inizio anno prospettive di ripresa se tengono redditi e accesso al credito. I cali dei valori hanno riguardato Milano, Bari, Roma, Torino e Venezia.
Un mercato immobiliare che ritrova una certa vitalità, con un ritorno alle compravendite residenziali e prezzi in lieve discesa.
Nel report presentato ieri da Nomisma sulle 13 grandi città italiane (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, Torino, Venezia città e Venezia Mestre) il settore immobiliare sembra dimenticare la stretta del canale creditizio e le sue conseguenze.
Dopo i due tagli dei tassi da parte della Bce il mercato si è ripreso. «La tendenza ha trovato conferma dopo i mesi estivi, con la prospettiva di irrobustirsi ulteriormente con l’avvio del nuovo anno, quando ulteriori correzioni avranno dato ulteriore concretezza ad aspettative tornate a essere positivamente orientate», recita il report. Sempre ieri l’Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate ha registrato compravendite di abitazioni nel terzo trimestre 2024 in crescita del 2,7% sullo stesso periodo del 2023 (+1,2% nel secondo trimestre) e che riguarda, anche se con intensità leggermente diverse, tutte le aree territoriali. Da notare che in generale questo è il trimestre più debole, da giugno a settembre, comprendendo il periodo delle vacanze. Gli scambi di abitazioni crescono in tutte le grandi città ad eccezione di Milano e Napoli.
Secondo Nomisma non sono movimenti eclatanti, ma in grado di attestare il superamento della fase più critica e l’inizio della risalita. Nel 2024 la domanda potenziale per l’acquisto espressa sale dai 886mila nuclei del 2023 a 980mila famiglie. Due i nodi da sciogliere: la tenuta dei redditi, in una fase in cui non si può escludere un lieve peggioramento del mercato del lavoro, e il ripristino di condizioni di accesso al credito meno prudenti e selettive.
In base ai dati dell’Agenzia delle Entrate la quota di persone fisiche che hanno acquistato abitazioni ricorrendo a un mutuo ipotecario supera il 44%, dato in crescita rispetto a quanto rilevato nello scorso trimestre. Aumenta la quota di acquisti di prime case, circa il 73% nel terzo trimestre 2024, e solo il 7,6% delle abitazioni acquistate è di nuova costruzione.
«Alla ripresa delle compravendite fa riscontro la frenata dei prezzi, che dopo un’ascesa ininterrotta chiudono l’anno, in media, sui livelli del primo semestre – sottolineano da Nomisma –. Il calo più eclatante è senz’altro quello del mercato milanese». Sono cali contenuti. Nella seconda parte dell’anno si registrano, infatti, lievi flessioni dei prezzi in mercati come Milano (-1,5% su base semestrale), Bari, Roma, Torino e Venezia laguna.
Nessuna fase recessiva è all’orizzonte, ma i cali sono la base di una ripartenza. Anche la flessione di Milano va letta come rallentamento della corsa messa in atto fino a qui.
Il trend da sottolineare è la fine della corsa all’affitto. Sempre nel Rapporto sull’Abitare di Nomisma, si legge che «nonostante il crescente interesse verso l’affitto, la quota di famiglie che hanno fatto ricorso alla locazione per un periodo superiore a sei mesi è scesa dal 5% nel 2023 al 3,3% nel 2024, posizionandosi al di sotto dei livelli precedenti alla pandemia». L’offerta di affitti resta tuttavia inadeguata rispetto alle richieste.
Articolo di Paola Dezza – Il Sole24 Ore