I risultati di una rilevazione condotta intervistando circa 16.000 consumatori di 22 Paesi europei circa la propensione all’acquisto di un nuovo immobile: si tratta della prima edizione del “Rapporto sull’andamento dell’edilizia residenziale europea”.
Dall’indagine emerge che il 45% degli europei è generalmente più propenso ad acquistare un immobile rispetto a 12 mesi fa.
Tra questi ben uno su quattro, il 25%, starebbe valutando la possibilità di comprare un immobile in un Paese diverso dal proprio, per trasferirsi oppure anche solo come investimento.
Per quanto riguarda le destinazioni, al primo posto vi è la Spagna con il 14,7% delle preferenze, seguita da Inghilterra con il 13,4% e Germania con il 13,2%, e al quarto posto vi è l’Italia con il 13,1%.
Per quanto riguarda invece la collocazione dell’immobile, il 47% degli intervistati afferma di voler continuare a vivere in città, il 21% sta prendendo in considerazione l’idea di trasferirsi in una località costiera o rurale, e solo l’8% sta valutando di spostarsi in un’area urbana.
I dati relativi all’Italia
Per quanto riguarda gli italiani la propensione all’acquisto di un nuovo immobile è più alta della media europea e riguarda il 50% degli intervistati, che per 13,3% dichiara di volerlo fare entro un anno, il 17,10% entro due anni e il 18,4% entro cinque anni.
In linea con la tendenza europea anche in Italia molti dichiarano di voler acquistare un immobile all’estero, circa il 22%. Le mete più richieste sono, nell’ordine, Spagna, Portogallo, Inghilterra e Francia.
Le motivazioni che spingerebbero all’acquisto gli italiani sono la volontà di modificare il proprio stile di vita per il 31,7%, un cambiamento della propria situazione personale per il 30% e il desiderio di avere più spazio per il 25,8%.
Molto importanti per la scelta di un eventuale nuovo immobile risultano essere la sostenibilità ambientale e la connettività digitale: infatti ben il 28,2% degli italiani ha dichiarato che sarebbe disposto ad acquistare una casa di minori dimensioni purché più sostenibile e il 43% prenderebbe in considerazione l’idea di trasferirsi solo in una zona che disponga di un’eccellente connettività fissa e mobile.