SI ATTENDONO NUOVI RIALZI DALLA BCE: COME CAMBIERANNO LE RATE DEI MUTUI?
Le rate dei mutui e i prestiti al consumo avranno, a breve, un sapore ancora più salato. La Bce sembrerebbe, infatti, pronta ad annunciare un nuovo rialzo dei tassi di interesse per la prossima settimana, una stretta così forte che avrà, inevitabilmente, conseguenze sui cittadini.
Parliamo – secondo i rumors – di un rialzo di più 75 punti. Cosa aspettarci?
Rialzo degli interessi: le conseguenze sui mutui a tasso variabile
Chi è intestatario di un mutuo a tasso variabile (dunque, con rate che si modificano a seconda dei tassi del mercato, come l’Euribor che si adatta alla oscillazioni dei tassi Bce) farebbe bene a essere preoccupato.
Le rate mensili, infatti, per mutui di durata trentennale di poco superiori ai 100 mila euro potrebbero aumentare anche sino a 50 euro.
Ovviamente, gli effetti sulle rate saranno poi proporzionati all’ammontare del prestito.
Rata del mutuo: come scegliere la soluzione migliore in questo momento?
In primis, c’è da dire che i tassi possono aumentare e diminuire ancora e ancora, soprattutto pensando alla lunga durata di un prestito per l’acquisto di una casa (in media, 25 o 30 anni).
Il consiglio di base resta, quindi, sempre lo stesso: orientare le proprie scelte, considerando la previsione di reddito. La rata di un mutuo non dovrebbe mai andare oltre il 30% del reddito disponibile. Per i mutui a tasso variabile, sarebbe opportuno – secondo gli esperti – essere intorno al 23% del reddito della famiglia.
L’aumento degli interessi anche sui prestiti al consumo
I prestiti al consumo non sono collegati con un tasso di riferimento, ma si muovono a seconda delle politiche commerciali delle singole banche.
In realtà, però, il peso della Bce, prima o poi, inciderà anche sul prestito di liquidità, quello richiesto dai consumatori per spese correnti, per comprare la macchina e i mobili a rate.
Solitamente, il prestito al consumo è sempre a tasso fisso e, di conseguenza, la rata è la stessa per tutta la durata del finanziamento. Ma questo tasso potrebbe aumentare, incidendo negativamente sulle tasche dei cittadini che ne hanno bisogno.
L’aumento dei costi indiretti
Da valutare ci sono anche i costi indiretti, ovvero quelli che piovono comunque sui cittadini, ma senza un automatismo.
Tra i primi da tenere a mente troviamo il costo del debito pubblico: gli interessi più alti si traducono in maggiori tasse, o minori investimenti, welfare meno ricchi, minori prestazioni.
In poche parole, meno risorse a disposizione per tutti.
Staremo a vedere, in attesa delle novità che saranno annunciate la prossima settimana.